Intervista a Bruno Russo, amministratore Equogas
Il crollo del prezzo del petrolio ha comportato numerosi cambiamenti nel mercato italiano. In attesa di comprendere quali effetti provocherà nel lungo termine, abbiamo intervistato un esperto in materia di gas e prodotti petroliferi, il sig. Bruno Russo, da 30 anni nel settore del GPL, amministratore e socio di maggioranza della Equogas, azienda bresciana operante nella distribuzione di GPL ad uso riscaldamento in tutto il Nord Italia.
Sig. Russo, cosa ci sa dire sugli effetti del crollo del greggio sul mercato del GPL?
La caduta del prezzo del greggio ha avuto profonde ripercussioni sul prezzo del GPL, il cui costo è diminuito di circa il 20%. La nostra azienda ha informato uno ad uno i propri clienti della diminuzione, applicando un prezzo molto vantaggioso.
Purtroppo questo non è stato fatto da tutte le società operanti nel settore, alcune delle quali hanno applicato nel tempo un prezzo in continua ascesa, con il risultato che molti utenti hanno optato per altri metodi di riscaldamento più convenienti ma notoriamente più inquinanti e tossici in alcuni casi.
Se tutte le aziende adeguassero i prezzi al mercato senza guardare solo al profitto, sono certo che vi sarebbe un ritorno al GPL, tenendo anche conto che questo ha un valore minimo di combustione del 90%, contrariamente ad altri prodotti che hanno una combustione più bassa. In Italia abbiamo assistito ad una crescita molto rilevante del consumo di pellet, proprio a causa dell’applicazione di un prezzo sproporzionato del GPL.
Il motto della sua azienda è “la rivoluzione nel GPL”, cosa intendete con questa espressione?
L’ambizione di tutto lo Staff della Equogas e che in parte abbiamo già realizzato è rivoluzionare l’intero mercato del GPL. Noi crediamo che se il GPL sia un prodotto conveniente per il riscaldamento i suoi consumi aumenteranno, per questo stiamo lottando perché il mercato si indirizzi in tal senso. Le statistiche ci hanno dimostrato invece che questo trend è stato sempre negativo negli anni scorsi, dando spazio ad altri prodotti come il pellet con un impatto inquinante superiore al GPL, soprattutto se proviene da paesi dove c’è il rischio di contaminazioni radioattive. Noi siamo riusciti a ridurre il gap tra GPL e pellet ad un valore del 20% che diventa irrisorio considerando la comodità del riscaldamento a GPL e i suoi benefici per l’ambiente.La rivoluzione nel GPL sta proprio nel renderlo conveniente, accessibile a tutti e con un costo equo.
La sua società si sta espandendo molto rapidamente… a cosa è dovuto questo boom?
Il mercato del GPL è stato sempre blindato da normative e società che di fatto monopolizzavano il mercato, quindi, c’è sempre stata poca concorrenza. Questo è dovuto anche al fatto che per ogni nuovo cliente bisogna installare un serbatoio e concederlo in comodato. Poiché i serbatoi sono prevalentemente da interro, la sostituzione di questo tipo di serbatoio comporta dei lavori che in alcuni casi sono resi complicati da un giardino appena rifatto, da costruzioni che ostacolano il passaggio oppure dai dubbi del cliente, spaventato dal dover effettuare uno scavo. Noi abbiamo le attrezzature e gli strumenti per la sostituzione di questi contenitori di GPL, che vengono effettuati a nostre spese e senza addebitare alcun costo al cliente. Considerata l’esperienza trentennale, il lavoro viene svolto con facilità. La Equogas si sta espandendo tantissimo, tanto nel numero dei clienti quanto nelle zone servite, comportando grossi problemi per la concorrenza, che a fronte della nostra competitività cerca in tutti i modi di screditarci, ma i consumatori sono talmente stufi di subire aumenti di prezzo immotivati e non credono più alle loro giustificazioni.
I nostri punti di forza sono la sicurezza, che grazie all’esperienza viene soddisfatta appieno; il prezzo fortemente competitivo e la serietà nel mantenerlo stabile nel tempo; il servizio qualitativamente indiscutibile in quanto disponibili h24 per interventi in caso di necessità e distribuzione del GPL nel caso in cui inavvertitamente il cliente rimanga senza gas.
A questo si aggiunge l’esperienza dei nostri autisti che con gli accessori dovuti, neanche in caso di neve, lasciano i clienti sprovvisti di GPL.
Voglio inoltre ringraziare l’Antitrust che sta facendo un grande lavoro nell’eliminare gli abusi e consente con più facilità la sostituzione del serbatoio anche quando il contratto non è ancora scaduto, ma l’azienda fornitrice non lo rispetta. Quindi, approfitto per dire a tutti i consumatori di non lasciarsi abbindolare dal vecchio fornitore quando sostiene che il contratto si è rinnovato tacitamente e non si può cambiare, perché in presenza di determinate circostanze individuate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato condizioni non è vero.
E’ vero che esistono varie qualità di GPL o che si possa “giocare” sulle quantità?
Assolutamente no, perché l’approvvigionamento delle aziende italiane di GPL è lo stesso. Quindi non esiste un propano più buono o meno buono. Per poterlo chiamare propano deve avere delle caratteristiche chimiche e diversamente non può essere definito tale. Il discorso delle quantità viene utilizzato da alcuni concorrenti per scoraggiare ogni tentativo di cambio di fornitore, perché, non essendovi alcuna giustificazione per i prezzi eccessivi, affrontano il problema approfittando dell’ignoranza in materia del consumatore.
Che consiglio darebbe a chi vuole entrare nel mercato del GPL?
Questo è un mercato che si può affrontare soltanto con esperienza consolidata negli anni. Diversamente c’è bisogno di tanta conoscenza che è impossibile acquisire soltanto attraverso dei corsi. Tenga conto che io stesso sono consulente per la sicurezza per il carico e scarico di merce pericolosa, ho fatto svariati corsi per l’antincendio, corsi per l’installazione e il rifornimento dei serbatoi, utili ma senza l’esperienza sul campo non avrebbero sortito alcun effetto. Quindi consiglio a chiunque si voglia cimentare in questo mercato di essere affiancato da persone che lo conoscono a fondo. Dopodiché, sono convinto che ci sia tanto spazio per crescere e spero nell’ingresso di giovani che possano portare nuove idee al settore che è rimasto fermo nel tempo. Noi stessi siamo sempre alla ricerca di figure giovanili da inserire nel nostro organico, perché crediamo fortemente nell’innovazione e nell’importanza dei giovani.